lunedì 6 aprile 2009

Filippo Facci e il "caso Fini"

"Un «caso Fini» non dovrebbe esistere, perché Fini dice cose tutto sommato normali, persino scontate.

Il problema è che c’è un clima, pessimo, dove persino delle parole normali e scontate si stagliano come gemme nel riportarci ai rudimenti fondamentali di ciò che semplicemente siamo: uno stato laico. "


L'articolo continua qui (Il Giornale) o anche qui (Macchianera). Esemplare per sintesi e chiarezza, IMHO.

5 commenti:

  1. assolutamente d'accordo in principio. Ma sul fatto che Fini sia un cagoia ne' piu' ne' meno di follini e casini dubbi io no ho.

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  2. Cagoia? Spiegare!!!
    (Il concetto appare chiaro, ma mi incuriosisce il termine)

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  3. cagoia e' il soprannome che D'annunzio utilizzava per un primo ministro della sua epoca, Salvemini. Lo accusava di essere un uomo senza qualita', un quaqquaraqqua' ante litteram. Secondo alcuni (ma non ho trovato conferma) la parola se la sarebbe inventata come una fusione di cagasotto e Savoia, per la politica del menga (e pavida) di Salvemini.

    io lo uso con quelle persone le cui politiuche sono il niente, il vuoto assoluto, sono parole vuote. Fini, appunto.

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  4. grazie, Dem. davvero mi era sfuggito il colto riferimento dannunziano. del resto, non si finisce mai di imparare :-)

    Su Fini: ma ti sta antipatico da ora o da sempre?
    Comunque, sarei d'accordo sulle parole vuote, se non fosse che davvero il 99,9% di ciò che viene detto dai politici è vuoto per definizione. Cioè: sono cose dette perché devono essere dette. Ecco allora che chiunque diviene portavoce, e declama ciò che deve.
    Certo che Fini per i ruoli che ricopre (istituzionale e di partito) dovrebbe essere un po' più che un Bonaiuti o un Capezzone (o un qualsiasi omologo sinistrorso). Io ancora non ho capito bene dove vuole arrivare.

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  5. "Cagoia" è l'epiteto usato da D'Annunzio per Francesco Saverio Nitti, non per Salvemini.

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